FIDARSI è MALE, NON FIDARSI è PEGGIO.
Esplorando il confuso mondo della fiducia e della diffidenza.
Mi fido troppo delle persone. Tra il non fidarsi e il fidarsi, scelgo sempre la prima via. Non appartengo a quella categoria di umani che sostiene di avere già capito, “a pelle”, se dare fiducia o meno a chi si trova davanti. Questo perché sono dell’idea che in superficie ci sia solo una piccola parte di ciò che compone una persona e spesso è proprio nella profondità più nascosta che trovo l’eccellenza.
Son quasi convinta (quasi) che anche chi dice di intuire tutto “a pelle” in realtà menta. È come giudicare un guidatore dalla carrozzeria della sua macchina: se è graffiata, non è detto che sia stato lui a causare l’incidente, potrebbe anche averlo subito. Fidarsi troppo delle persone significa scoprire cose che non troveresti mai in superficie. Per arrivare a questi ritrovamenti, però, devi correre il rischio di rimanere deluso. Quando dai fiducia, spesso la delusione viene utilizzata come moneta di scambio. Sta a te decidere se vale la pena rischiare oppure no.
Io non posso decidere. La mia natura ha questo automatismo che mi porta a curiosare nel sottopelle delle persone, dando fiducia e incassando delusioni a raffica. È un automatismo che non si può cambiare. Si può solo accettare. Le promesse del tipo “adesso divento stronza con tutti” non hanno alcun valore per me, perché so che non le manterrò. Allo stesso modo, le critiche degli altri che mi definiscono “cogliona” non mi toccano, poiché non percepisco questo mio automatismo come un difetto.
Siamo tutti ostinatamente convinti e in allerta che le delusioni e le sconfitte ci porteranno alla distruzione. Eppure, spesso, sono proprio le delusioni e le sconfitte a portarci a scoprire tesori, strade e successi che non avremmo nemmeno considerato. E questo accade SEMPRE.
Mi fido troppo, sì! La questione è che mi fido soprattutto di me stessa e non ho paura di assumermi la responsabilità della fiducia che ripongo in me e negli altri. Non ho paura di sbagliare, anche se fa malissimo, perché è proprio attraverso gli errori che scopro sentieri più sfumati, paesaggi incantevoli e persone stupende.
La deviazione dalla retta via della strada perfetta ed asfaltata che il giudicare “a pelle” comporta… potrebbe essere una scelta interessante per arrivare a vivere situazioni straordinarie. Potrebbe. Come ultimo pensiero del giorno, ricordiamoci che nella nostra ricerca di fiducia e autenticità, le vie tortuose e non asfaltate potrebbero riservare le più grandi sorprese e le scoperte più profonde. Forse è proprio in quei sentieri meno battuti che troviamo la vera essenza della fiducia e della vita stessa.
@manta-teal